FAQ - Domande frequenti
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FAQ - Domande frequenti
Cosa è il Laboratorio?
Rispetto agli approfondimenti raccomandati dalla Commissione ICHESE sull’attività di Cavone “LabCavone”, nato su basi volontarie e su proposta del Mise e della Regione Emilia-Romagna di concerto con gli Enti locali, rappresenta un’iniziativa unica in termini di:
- 1.attività di studio previste da sviluppare in un periodo di tempo definito di 90 giorni;
- 2.condivisione con
la Concessionaria , che ha accettato sia di mettere a disposizione il sito per tali prioritarie attività sia di sostenere gli oneri ad esse connessi e con l’associazione di settore Assomineraria; - 3.forme di comunicazione ed informazione, sia attraverso la realizzazione e l’attivazione di un sito ad hoc condiviso sia tramite un monitor attivo in loco, per l’informazione delle comunità locali e della collettività sui contenuti e sul progredire giornaliero delle fasi di studio e di monitoraggio;
- 4.un ulteriore servizio per la collettività, disgiunto dalle attività di approfondimento sull’estrazione di idrocarburi, è rappresentato dal fornire, attraverso dati INGV e delle stazioni di monitoraggio locali, sul sito web dedicato e sul punto informativo locale la visualizzazione entro le ventiquattrore dei dati relativi alla sismicità di tutta la bassa modenese e per una più vasta area di circa 8.000 chilometri quadrati .
Le attività attualmente in corso sono rivolte a raccogliere, con specifici strumenti, i dati connessi al funzionamento di ciascun singolo pozzo di estrazione esaminato, in normali condizioni produttive e di quello nel quale viene re-iniettata l’acqua estratta.
In sintesi lo scopo è quello di dare corso alla raccolta dei dati utili all’espletamento delle analisi e degli studi che il Ministero dello Sviluppo Economico e
Grazie alle rilevazioni sarà possibile dar vita ad una banca dati relativa a tutti i principali parametri di estrazione, produzione e reiniezione del campo ; si tratta di informazioni preziose che possono essere ricavate solo con un’attività di monitoraggio dedicata come quella attuale che preveda l’analisi del funzionamento del campo e dei singoli pozzi nelle loro normali condizioni operative.
I dati rilevati consentiranno sia di accertare se vi siano interrelazioni tra le attività dei singoli pozzi sia di aggiornare lo studio di giacimento del campo, che permette di ottenere una sorta di “radiografia” del giacimento e di una più vasta area circostante che permetterà di valutare, tramite l’applicazione di modelli tridimensionali complessi, se ci siano influenze delle attività di Cavone sulle strutture geologiche circostanti.
Cosa si fa durante le attività di campo?
Il programma definito, avviato il 16 maggio scorso, prevede una registrazione e monitoraggio in continuo delle diverse attività previste durante il normale ciclo produttivo del campo Cavone. Questo aspetto è molto importante al fine di registrare e monitorare l’andamento dei parametri di produzione e di reiniezione senza modificare l’assetto di funzionamento normale degli impianti.
A questo scopo le attività del ciclo produttivo sono state reimpostate secondo le seguenti fasi.
La prima fase del Programma è stata finalizzata alla predisposizione della strumentazione necessaria per la registrazione in forma digitale di pressione e temperatura in testa e fondo pozzo di reiniezione (pozzo Cavone 14); la registrazione è stata avviata il 16 maggio. Per fare questo alcuni giorni prima si è sospesa l’attività di reiniezione.
Nella seconda fase sono stati registrati i parametri produttivi dei singoli pozzi, in questa fase è ancora ferma la reiniezione.
Nella terza fase riprende la reiniezione di acqua di giacimento alla portata normale dell’impianto con la registrazione in continuo delle pressioni e monitorando contestualmente i valori della produzione del campo.
L’ultima fase, attualmente in corso, prevede nuovamente la chiusura dell’impianto di reiniezione e contestualmente il monitoraggio e la registrazione dell’andamento della pressione e della temperatura all’interno del giacimento. La fermata della reiniezione si protrarrà fino alla metà del mese di Giugno 2014.
Nel corso di tutto il programma sono raccolti, con cadenza oraria, i dati di produzione relativi al funzionamento del campo (singoli pozzi e produzione complessiva) e i dati di pressione e temperatura registrati relativi alla reiniezione.
Notizie sull’aggiornamento dello studio di giacimento Cavone
L’aggiornamento dello Studio di Giacimento di Cavone è stato sviluppato nel periodo dal 17 Aprile 2014 al 16 Luglio 2014 nell’ambito delle attività di monitoraggio e di ricerca svolte dal Laboratorio Cavone.
Lo Studio è stato, in condivisione con Società Padana Energia, commissionato da Assomineraria, che è l’associazione delle principali industrie di settore e che ha patrocinato l’attività, ad un gruppo di 6 docenti statunitensi (i cui cv sono pubblicati sul sito). Questa collaborazione ha consentito l’utilizzo dei più avanzati strumenti di modellazione in grado nei soli novanta giorni di generare modelli integrati del giacimento sia della parte fluidodinamica che della parte geomeccanica.
Società Padana Energia ha fornito tutti i dati e le informazioni necessarie all’ aggiornamento dello Studio, fornendo tra l’altro i valori della produzione ed iniezione sino al giugno 2014.
A seguito degli eventi del maggio del 2012, i docenti statunitensi di chiara fama internazionale avevano collaborato con il precedente Operatore del campo di Cavone (Eni) sul tema della possibile correlazione tra terremoti ed attività estrattive, non solo sul singolo campo di Cavone ma per una più vasta area in Emilia.
La possibilità di coinvolgere dei docenti tra i più importanti in tale ambito che disponessero già di informazioni ed analisi su Cavone e su una più vasta area e che fossero titolari di uno strumento di modellistica tra le più avanzate al mondo ha consentito nel tempo del Laboratorio Cavone di aggiornare lo studio di giacimento e di disporre di una modellizzazione in 3 dimensioni.
Cosa si produce nella concessione “Mirandola” - Centro Olio di Cavone?
Nella concessione “Mirandola” si produce petrolio (greggio) con associati gas naturale e acqua di strato. All’interno del Centro Olio il fluido di giacimento, che è composto appunto da una miscela di greggio, acqua e gas, proveniente dai pozzi di produzione viene fatto passare attraverso dei separatori e dei serbatoi di stabilizzazione che hanno la funzione disepararlo nelle sue fasi (petrolio, acqua e gas) senza l’impiego di additivi. Il petrolio una volta separato dall’acqua e dal gas viene quindi trasportato alla raffineria per mezzo di autobotti. L’acqua di strato, che è stata separata dagli idrocarburi, viene re-iniettata nel giacimento da cui era stata estratta attraverso un pozzo specificamente attrezzato mentre il gas naturale viene avviato al trattamento di combustione.
Sono in fase di studio alcuni progetti per l’utilizzo del gas prodotto.
Quali prodotti chimici vengono impiegati per la produzione del petrolio nel caso del Centro Olio di Cavone?
Per la produzione del petrolio non viene impiegato alcun prodotto chimico; la separazione dagli altri fluidi associati (acqua di strato e gas naturale) avviene grazie alle variazioni di pressione e temperatura che permettono la liberazione del gas dall’olio e la separazione per gravità dell’acqua senza utilizzo di additivi.
Gli unici prodotti chimici impiegati nel Centro Olio sono quelli necessari alla protezione delle condotte e delle apparecchiature dalla corrosione e dall’aggressione batterica, come normali anticorrosivi o anticalcari e antibattericie le quantità utilizzate sono nell’ordine di 1 o 2 metri cubi al mese.
Cosa sono le acque di strato o di produzione?
Con il termine “acque di strato” si intendono le acque naturalmente presenti insieme agli idrocarburi all’interno dei giacimenti che vengono estratte insieme agli idrocarburi stessi, sono, quindi presenti originariamente all’interno del giacimento. La composizione di queste acque è molto variabile. Una costante comunque è l’alto contenuto in sali disciolti, in particolare cloruri, che rende queste acque molto simili a quelle marine e quindi non utilizzabili per altri scopi una volta separate dagli idrocarburi.
Cosa si intende per re-iniezione? Perché l’acqua di strato viene re-iniettata?
Con re-iniezione si intende la reimmissione dell’acqua di strato all’interno del giacimento da cui proviene. L’acqua che viene estratta assieme agli idrocarburi dai pozzi di produzione viene separata e reimmessa nella stessa formazione rocciosa da cui è stata estratta attraverso pozzi dedicati, che sono predisposti per questo scopo.
Questa pratica è universalmente riconosciuta tra le più sicure ed è applicata da oltre 50 anni nell'attività petrolifera. La re-iniezione è preferibile allo smaltimento o trattamento dell’acqua in superficie sia da un punto di vista ambientale, data l’elevata salinità (non si va a gravare sul sistema di depurazione delle acque), sia da un punto di vista tecnico (viene mantenuto in equilibrio il giacimento).
Come posso avere informazioni sulle attività minerarie in Italia?
I dati relativi alle attività minerarie, in particolare alla produzione di idrocarburi, ai titoli minerari rilasciati, alle domande di permesso, di ricerca e di concessione, sono disponibili sul sito web della Direzione Generale per le Risorse Minerarie ed Energetiche del Ministero dello sviluppo economico che sovraintende alle attività minerarie svolte nel nostro Paese.
Sul sito della Direzione sono inoltre presenti dati di interesse generale, come gli elenchi dei pozzi, delle piattaforme e delle centrali di raccolta e trattamento, il gettito royalties, una sezione sulla normativa del settore, notizie e comunicazioni connesse con l’attività di ricerca e coltivazione di idrocarburi e stoccaggio del gas naturale. http://unmig.sviluppoeconomico.gov.it/